“Bonus Casa 2020” – Detrazioni Fiscali 2020
Stai pensando di ristruttura la tua casa o lo hai già fatto?
Da diversi anni in Italia sono previste agevolazioni fiscali per la riqualificazione degli edifici. Il cosiddetto “bonus casa 2020” consente di beneficiare della detrazione al 50% per le spese sostenute per gli interventi di ristrutturazione fino al 31 dicembre 2020 con un tetto massimo di spesa pari a 96.000 euro per ogni immobile.
L’agevolazione fiscale consiste nella detrazione dall’IRPEF (l’imposta sul reddito persone fisiche) o IRES (per le società) del 50% di quanto speso per i lavori effettuati. Significa che, se si spendono 10.000 euro per la ristrutturazione di una casa, l’Agenzia delle Entrate ti restituisce 5.000 euro scalandoli dalla tassa IRPEF futura. La detrazione viene ripartita in 10 quote annuali di pari importo (nel nostro esempio in quote da 500 euro).
NB.: Se la quota annua della detrazione supera l’imposta IRPEF, l’importo eccedente non viene recuperato in alcun modo.
Quali spese vengono considerate per le detrazioni fiscali?
Oltre alla spesa per la realizzazione vera e propria dei lavori è possibile considerare anche gli altri costi relativi agli interventi come le spese per l’acquisto dei materiali, per la progettazione, la messa in regola degli edifici (DM 37/2008 per gli impianti elettrici e legge 1083/71 per gli impianti a metano), le perizie e gli oneri di urbanizzazione. Inoltre, è possibile includere anche l’imposta di bollo e l’imposta sul valore aggiunto.
Chi può chiedere la detrazione del 50% per le ristrutturazioni?
Tutti i contribuenti assoggettati dall’imposta sul reddito delle persone fisiche, possono beneficiare della detrazione. Il soggetto può essere il proprietario dell’immobile o i titolari di diritti di godimento sull’immobile stesso, ossia:
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- proprietari o nudo proprietari;
- usufruttuari o locatari;
- soci di cooperative;
- soci delle società semplici;
- imprenditori individuali (solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce).
Hanno inoltre diritto alla detrazione, purché sostengano le spese e siano intestatari di bonifici e fatture:
- familiare o convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado) e il componente dell’unione civile;
- il coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
- il convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato.
Quali sono i lavori di ristrutturazione incentivati?
Possono essere detratte le spese sugli immobili e edifici residenziali per:
- interventi di manutenzione straordinaria, interventi di restauro e risanamento coercitivo e gli interventi di ristrutturazione edilizia definiti alla lettere b,c,d del Dpr 380/2001 sul singolo immobile residenziale di qualsiasi categoria catastale e su tutte le parti comuni di edifici residenziali;
- i lavori di manutenzione ordinaria sono agevolati solo quando riguardano parti comuni (condominiali) e la detrazione spetta a ogni condomino in base alla propria quota millesimale;
- interventi per la riparazione dell’immobile a seguito di eventi calamitosi;
- interventi per l’abbattimento delle barriere architettoniche (con ascensori o montacarichi);
- realizzazione di opere che favoriscano la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone portatrici di handicap gravi;
- interventi per la costruzione di infissi;
- interventi per evitare atti illeciti e rafforzare la sicurezza domestica (come l’apposizione di grate alle finestre, rafforzamento o installazione di cancellate o recinzioni, posizionamento telecamere, sostituzione di serrature, catenacci, saracinesche, installazione di casseforti a muro etc);
- interventi volti a tutelare l’ambiente (risparmio energetico, contenimento inquinamento acustico);
- interventi per proteggere l’immobile da eventi naturali catastrofici (misure di sicurezza statica e antisismica della casa);
- interventi per la costruzione di posti auto o autorimesse per l’immobile.
Come procedere per avere la detrazione al 50% per le ristrutturazioni?
1. Se vi è l’obbligo per quello specifico intervento (nei casi in cui le norme sulla sicurezza nel cantiere lo richiedono), si dovrà inviare all’Asl competente nel proprio territorio una comunicazione tramite raccomandata A.R. o con altre modalità stabilite dalla Regione, in cui devono essere presenti le seguenti informazioni: dati del committente dei lavori e ubicazione degli stessi, natura dell’intervento da realizzare, dati identificativi dell’impresa che realizza i lavori, data di inizio lavori.
2. In alcuni casi, è necessario presentare una pratica edilizia in Comune prima dell’inizio dei lavori
3. Per le opere che comportano un risparmio energetico è necessario l’invio di comunicazione all’Enea. L’invio dovrà avvenire entro 90 giorni dal termine dei lavori sul sito Enea (per via telematica).
4. Per ottenere l’agevolazione è necessario effettuare tutti i pagamenti con bonifico bancario indicando le precise causali, il codice fiscale, il numero di partita Iva o il codice fiscale del beneficiario della detrazione
5. Il contribuente deve conservare le fatture e le ricevute dei pagamenti a dimostrazione delle spese sostenute e tutti i documenti necessari, in base alla specifica situazione, per l’inizio dei lavori (delibera assemblea approvazione lavori per interventi sulle parti comuni, dichiarazione di consenso del proprietario dell’immobile, le abilitazioni amministrative, ricevuta di pagamento Imu se dovuta…).
6. Dovrà poi indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali dell’immobile e gli altri dati richiesti per attivare la detrazione fiscale.
La detrazione per la ristrutturazione edilizia non è cumulabile con l’ecobonus per gli interventi di risparmio energetico (lavori di riqualificazione energetica, installazione di caldaie, pompe di calore o impianti di biomassa).